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Esplora gaeta

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La grotta del turco

Uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta.

Lungo la scalinata che porta nelle viscere della montagna, lungo la stretta spaccatura di roccia, sulla destra, si può osservare  un'iscrizione in latino e sopra di essa, un'impronta di una mano impressa nella roccia. La leggenda vuole sia appartenuta ad un marinaio turco che era, da non cristiano, scettico sull'origine sacra delle spaccature della montagna. Non appena appoggiò, baldanzoso, la mano sulla roccia, questa, secondo la tradizione, si liquefò all'istante.

Santuario ss.ma annunziata e
cappella d'oro

Il 2 maggio 1321 il vescovo di Gaeta autorizza la costruzione di uno stabilimento ospedaliero con annessa chiesa-corsia, sebbene la chiesa della Santissima Annunziata e l'ospedale siano stati fondati nel 1320. Consacrata l'11 maggio 1354, la chiesa diventa unicamente luogo di culto dal XVII secolo, decorata con opere di Andrea Sabatini e altri artisti. La cappella d'oro è inglobata all'interno dello stabilimento dell'Annunziata e dà su via dell'Annunziata con un portale barocco.

Nel XX secolo, nonostante le guerre, i capolavori della chiesa e della cappella sopravvivono, incluso l'organo. Nel 2009, la chiesa diventa santuario e gemellata con Lourdes.

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La grotta del turco

Il Tempio di San Francesco a Gaeta fu fondato da Francesco d'Assisi nel 1222 come un piccolo convento con cappella, situato fuori le mura cittadine. La costruzione di una chiesa più grande iniziò nel 1283 grazie alle donazioni di Carlo II d'Angiò e fu completata nel XIV secolo. La chiesa gotica, caratterizzata da una vasta navata e cappelle laterali, divenne un importante luogo di culto per la comunità locale. Nel corso dei secoli, il complesso subì vari interventi di restauro, tra cui uno significativo negli anni 1850 sotto papa Pio IX e Ferdinando II delle Due Sicilie, che trasformarono l'edificio in stile neogotico. Utilizzata come ospedale militare durante il periodo napoleonico, la chiesa cadde in degrado fino a essere restaurata nuovamente nel XX secolo. Dopo vari interventi, la chiesa è stata riaperta al pubblico nel 2008 e rimane un punto di riferimento storico e culturale di Gaeta.

Castello angioino

Il Castello di Gaeta, conosciuto anche come Castello Angioino-Aragonese, è uno dei simboli della cittadina che chiude l'omonimo golfo del Tirreno, a pochi chilometri da Latina. Edificato a partire dal VI al VII secolo d.C. dopo le prime invasioni dei Goti, l'imponente fortezza che domina dall'alto la città è stata ampliata nel corso dei secoli e oggi si presenta ai suoi visitatori come due strutture comunicanti risalenti a momenti diversi.

L'ala angioina, quella più in basso, risale al periodo di dominio degli Angioini, più precisamente al regno di Carlo d'Angiò e fino a pochi anni fa era la sede del Carcere Militare di Gaeta. La parte più alta, l'ala aragonese, fu realizzata dall'imperatore Carlo V con l'obiettivo di rafforzare la difesa militare dell'area. Qui fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale aveva la propria sede Scuola Allievi carabinieri, mentre oggi ospita la caserma Mazzini della Scuola nautica della Guardia di Finanza.

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